Apro le voragini del mio universo per lasciarti entrare e condurmi su dimensioni nuove e spazi lontani. Lo sconosciuto ti è complice e vasto è il desiderio di guardare l’inquietudine che affiora in me quando osi e ti manifesti.
Sento sulla tua pelle i brividi dell’intensità e si accendono i tuoi occhi che rincorrono frettolosi gli istanti. La realtà che ti circonda riflette la bramosia che hai dentro, la vedo in ogni istante prendere il sopravvento e mutarti.
Trattieni il respiro del guerriero una volta ancora, cedi a me il controllo un attimo soltanto e lasciati guidare, così più luminoso sarà il viaggio tra gli astri e celeste il nostro ritorno, poi non ritirarti come il mare dopo la tempesta, resta tra i battiti ed i fremiti del mio cuore non ancora sopito e appagato.