Casa Poli è un hotel 4 stelle situato lungo Corso Garibaldi, è piccolo e grazioso, offre il riposo ideale per chi come ma ama visitare la città scoprendola camminando.
Questa mattina dopo la colazione ricca e gustosa ho raggiunto Palazzo Te e con l’ausilio di una affascinante guida in tacchi a spillo, ho visitato le magnifiche stanze create da Giulio Romano per volere di Federico II di Gonzaga, figlio di Isabella d’Este, una delle donne più istruite e acculturate del Rinascimento italiano.
Il palazzo era riscaldato a differenza del Ducale di ieri, dove sono morta di freddo. Per un’amante dell’arte come me non poteva mancare la visita ai quadri del Tiziano, splendidi. Mantova offre mostre archeologiche di tutto rispetto, attirano una ignorante qual son io che le evita sempre come la peste in ogni città.
Qui invece sono talmente ben fatte e interessanti che ho cominciato a guardare la prima teca con i pezzi del neolitico e me ne sono andata solo dopo aver visto le ultime ciotole romane, passando per tutti gli studi e le ricerche effettuate sotto il dominio austriaco in Mesopotamia ed Egitto.
Mi sono fermata in una vetrina golosa ad osservare tutti i prodotti tipici per scegliere cosa portare a casa, poi ho trovato un tavolo all’osteria Pace in cui ho ordinato una bruschetta di grana e mostarda e non del tutto sazia, un cestino di gnocco fritto. Mi sono vista servire un tagliere con sei gnocchi ricoperti di rucola, stracchino e prosciutto… A parte la spesa finale che non era uguale a quella riportata sul menù, sarei scoppiata se li avessi mangiati tutti, accompagnati da un calice di lambrusco.
Ora sono in attesa alla stazione dell’arrivo del treno che mi riporterà a casa.
Bella Mantova, piccola e avvolta in un sorriso gelato ed elegante, ricca di storia e di un fascino ricercato e raffinato. Ti conquista solo se lo vuole, altrimenti ti lascia la sensazione di un gioiello racchiuso in un cofanetto sfarzoso e signorile che non si è mai dischiuso, lasciandoti fuori come sedotto da un incantesimo enigmatico.