Resto in fila lungo la strada trafficata, bloccata come tutti nell’ora di punta e tu mi superi per andare a scuola. Osservo il tuo zaino che si allontana aggrappato alla tua schiena, grande e voluminosa sotto quel giubbotto che sembra crescere con te. Quello scooter è ancora il tuo mezzo per la libertà fino a che non realizzerai che sei ad un passo dalla patente di guida.
È solo uno zaino quello che guardo ma è il tuo e mi commuovo, c’è tutto te in quello, avvisa che sei in casa perché è gettato a terra davanti al portone, è aperto sulla sedia mentre lo prepari frettolosamente, è pieno di fumetti per affrontare i tempi di attesa, è colmo fin quasi a scoppiare quando cerchi di riempirlo con le tue cose. Era immenso una volta, ora sei così grande che sembra essersi ristretto in lavatrice. Ci rivedremo questa sera e già mi manchi, mi manca tutta la giornata che passerai senza di me, di cui ignorerò gran parte e che cercherai di raccontarmi in modo conciso e breve. Trattenendo pudico tutti i sentimenti attraversati, le sensazioni e le emozioni. Quelle dovrò scoprirle leggendo i tuoi pensieri, guardandoti e indovinando dagli sguardi e le pieghe del sorriso.