Fuori gioco


Micla si è stancata di essere l’unica con a tavola la suocera, è ora che anche il santissimo ne sopporti una e invita sua madre a pranzo. Si accorge presto però che i due si intendono alla perfezione e lei è subito fuori gioco. Atomic girl domenica ha mangiato dall’altra nuora, nome in codice: Brava, brava, Mariarosa ogni cosa sai far tu…, e la sera dopo descrive il pranzo prelibato: «pasta fatta in casa, arrosto di coniglio, due crostate buonissime. Come fa? Poi stira fino alle tre di notte, lavora, e si sa, la famiglia, la casa, i lavoretti creativi. È bravissima». Micla con la pentola a pressione in mano sta pensando ad un uso improprio. Ma poi si rilassa, sa benissimo che la mamma del mulino bianco è bionica, mentre lei è stata probabilmente concepita in una centrale termica a bassa pressione con il trasformatore scarico. Già è molto se non condisce col gasolio, non scambia il pepe con la stricnica e il vino con l’arsenico. Però… versato in dosi minime può essere una valida alternativa al disco rotto seduto al suo fianco.

E questo le ricorda, non chiedetele il perché, il laboratorio delle Super Chicche, dove ogni cosa è bella a cominciare dalla proprietaria, TerryTerry, nome doppio perché con uno solo arrivi dalle gambe alla cintura e con il secondo dalla vita alla folta chioma bionda. Poi ci sono le super chicche appunto. Una squadra che secondo Micla si nutre di pillole multicolori altrimenti non si spiega come facciano tutte e dieci ad alzarsi all’alba, sfettucciare tutto il giorno, preparare piatti gustosi, dedicarsi anima e corpo a casa, figli e nipoti e all’altra metà della mela, a volte presa volentieri a morsi e la sera essere fresche come una rosa. Più sudi più sai di fresco, dice quella.

Il lunedì pomeriggio è fisso al laboratorio tra gomitoli, uncinetti e ferri. Oggi Micla si è fermata al Toffee per un vassoio di biscotti e mentre le super chicche disquisiscono di maniche, aumenti e diminuzioni, centimetri e colletti, lei si ingozza per non sentirsi in fuori gioco. D’altronde, i gomitoli di lana e i ferri per imparare sono fermi a casa, incastrati su un rettangolo più simile a un Emmentaler avariato che a una sciarpa per Natale.

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